Scienza e letteratura in erba

poesia mamma luna

Nei primi anni di scuola, indicativamente fino alla svolta del nono anno, il lavoro scolastico può essere condotto in modo informale, lasciando i bambini liberi di seguire l’ispirazione del momento e di scegliere temi e strumenti del loro lavoro. Per dare un minimo di ordine a percorsi che sono caratterizzati da un forte eclettismo, utilizziamo un unico quaderno, organizzato come ho già spiegato altrove. Abbiamo già visto come il quaderno sia anzitutto un diario, che raccoglie impressioni ed esperienze, rese in modo molto efficace con testi e disegni più o meno complessi. Molto spesso, però, i bambini includono nel loro quaderno anche lavori più complessi, che gettano le basi per competenze linguistiche fondamentali che verranno affinate negli anni successivi.

Capita spesso, per esempio, che illustrino nel diario un racconto o una fiaba. Il disegno può essere accompagnato solo dal titolo…

i tre capretti furbetti

…oppure far parte di una sequenza di illustrazioni, con relativa didascalia…

la gallinella rossa

…o affiancare un vero e proprio riassunto:

leggenda castagno

In ogni caso si tratta di un importantissimo lavoro di elaborazione del testo, nonché di un raffinato esercizio grafico che si estende anche alla scelta dei colori e dei caratteri utilizzati per il testo in modo che ci sia armonia tra questo e il disegno. Con i bambini dei primi anni di scuola è importante leggere a voce alta e, soprattutto, raccontare fiabe, favole e leggende. Le immagini contenute in questi testi nutrono la fantasia e offrono materiale sempre nuovo ai piccoli artisti. Possiamo cominciare ad accostarli alle leggende locali, che costituiscono un interessante approccio alla storia del territorio. Qui san Giulio sta terrorizzando con il suo cipiglio i terribili serpenti che infestano l’isola al centro del lago d’Orta:

san Giulio

Qui invece san Francesco e un lupo particolarmente gioviale si stringono la mano in segno di amicizia:

s. Francesco e il lupo

I bambini sono spesso letterati molto più raffinati di quanto siamo portati a pensare. Fin da piccolissimi amano le poesie, in particolare quelle in rima, che fanno acquisire la musicalità propria di ciascuna lingua. Amano impararle a memoria, se questo non viene loro imposto come un mero esercizio mnemonico, e se possono scegliere quali e quanta parte ricordarne. Spesso le trascrivono sul loro quaderno illustrandole con le tecniche che già conoscono, in questo caso il frottage:

poesia autunno

A volte ne compongono di loro, molto originali e raffinate. Questa era recitata su un’aria musicale:

scrittura di poesie

Qui invece il testo è stato decorato per ottenere un effetto che ricorda le miniature:

Poesia carro primavera

Lasciati liberi di sperimentare, i bambini si rivelano competenti in molti registri linguistici, soprattutto se hanno modo di sfogliare libri di qualità e di leggerli o sentirli leggere. Quando si lavora con i metodi attivi bisogna prestare grande attenzione alla costruzione del contesto, per non rischiare di disperdersi nel caos e nell’improvvisazione. I materiali vanno scelti con grande cura, per qualità e varietà, gli spazi e i tempi vanno organizzati in modo preciso e funzionale, soprattutto se si lavora a casa e quindi non si ha dalla propria uno spazio caratterizzato da una funzione precisa, come accade in una scuola. Lasciare che i bambini siano protagonisti non significa lasciar fare loro ciò che vogliono, ma coinvolgerli nell’organizzazione e nella programmazione delle attività didattiche. Naturalmente è necessario declinare l’organizzazione da bambino a bambino: c’è chi sa fin da piccolo progettare e realizzare il proprio lavoro in modo efficace e chi invece ha bisogno una organizzazione esterna più rigida per non disperdersi. A volte è sufficiente stabilire un momento nel corso della giornata in cui l’adulto è a disposizione, per dare un ritmo al lavoro quotidiano e renderlo più soddisfacente e concreto.

Per l’appuntamento quotidiano con il loro quaderno, i bambini si mettono alla ricerca di notizie e materiali, il che li rende attenti osservatori. Gli animali, come sempre, la fanno da protagonisti:

lucertola

balestrucci

Il quaderno diventa, poco alla volta, un vero e proprio libro di appunti in cui i bambini annotano ciò che li incuriosisce e che vogliono approfondire. Per rendere più chiaro il concetto, a volte elaborano rappresentazioni grafiche originali, come questo folletto dell’equinozio:

prime osservazioni scientifiche

Il quaderno si trasforma allora in un vero e proprio strumento di ricerca. Si trascrivono notizie tratte dai libri, progetti, osservazioni. Qui l’autore aveva chiesto due cartine in bianco per un misterioso “lavoro che devo fare”:

luoghi gnomi

Naturalmente i bambini si ispirano a ciò che vedono fare intorno a loro e sperimentano sempre nuovi tipi di testo. Quando abbiamo arredato la nuova casa, i bambini hanno fatto le loro proposte, precise e dettagliate:

progetto arredamento

A volte è il lavoro dei fratelli maggiori a ispirarli e a far sperimentare loro nuove soluzioni grafiche. Qui l’autore era alle prese con la Pianura Padana:

pianura padana

È chiaro che un lavoro come questo risulta preziosissimo per gettare le basi dei percorsi successivi. Qui siamo già alle prese con le carte geografiche e il giovane geografo rivela un’insospettata competenza nella raffigurazione dello spazio a volo d’uccello, prospettiva  che non trova la sua radice nell’esperienza quotidiana, ma che costituisce un notevole sforzo di astrazione:

sicilia

Il lavoro libero sul quaderno bianco, se ben organizzato e condotto senza improvvisazioni, può costituire da solo il percorso scolastico essenziale per il primo biennio della scuola elementare, ponendo in continuità la scuola materna e gli ultimi anni della scuola elementare, valorizzando le competenze e i saperi che il bambino già possiede e sollecitando in lui la curiosità che è la prima molla della conoscenza. Nei lavori che abbiamo visto giocano un ruolo preponderante le forze di fantasia, che intorno al nono anno vanno scemando per riapparire in seguito sotto una nuova forma. La crisi del nono anno segna la necessità di un cambiamento anche dal punto di vista didattico, per cui diventano più apprezzati lavori più strutturati, come quelli che è possibile vedere nelle altre sezioni di questo sito.